Sei morti in 24 ore. Damiano: "Serve lotta intransigente"
Sei morti sul lavoro in un solo giorno. Un giovedì di sangue nei cantieri. Sono morti sul colpo cadendo da una quarantina di metri, dopo il cedimento della piattaforma sulla quale erano saliti per costruire un pilone di un viadotto della variante di valico dell'A1, a Barberino del Mugello. Le vittime sono tre operai, due calabresi e un campano. Con loro, sono sei le vittime sul lavoro di giovedì: un ventisettenne di Bastia Umbra è morto schiacciato da un carroponte telescopico, in una ditta di Bettona; a Genova, un operaio di 33 anni, Nino Emiliano Cassola, è caduto in un pozzo per l'estrazione di biogas, nella discarica di rifiuti di Scarpino ed è morto. Vicino a Sesto Fiorentino, un operaio è morto e due sono rimasti feriti mentre stavano lavorando su un carrello per la manutenzione della linea aerea ferroviaria.
Immediata la risposta del sindacato Tre ore di sciopero sono state proclamate dalle segreterie regionali toscane di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt, dopo il nuovo incidente sul lavoro avvenuto la scorsa notte alla stazione di Castello in cui è morto un ferroviere e altri due sono rimasti feriti. È chiuso per lutto il cantiere del Lotto 13 di Barberino del Mugello (Firenze) sull'A1, dove i tre operai hanno perso la vita precipitando da una piattaforma alta 40 metri, mentre lavoravano alla costruzione di un viadotto per la variante di valico.
Le prime ipotesi sulle cause dell'incidente nel Mugello parlano di un cedimento strutturale della passerella su cui si trovavano i tre operai. Un quarto lavoratore si è invece salvato. Le vittime avevano fra i 26 e i 49 anni. La piattaforma sopraelevata sulla quale si trovavano era agganciata al pilone in costruzione, in un tratto della Variante autostradale di Valico. L'intervento era su il primo di sei piloni di un viadotto. Gli operai lavorano in quota per allestire i manufatti di cemento armato. Mentre i quattro erano al lavoro, alcuni dei supporti della piattaforma avrebbero subito un cedimento: la passerella si sarebbe così improvvisamente inclinata, facendo precipitare i tre.
Damiano: “Serve lotta intransigente a lavoro nero e precarietà”
“Il due ottobre verrà ricordato come una delle giornate tragiche del mondo del lavoro: sei persone perdono la loro vita. E’ una tragedia che continua e che impone, oltre al giusto cordoglio nei confronti delle famiglie delle vittime, una azione costante di prevenzione e di repressione di tutti i fenomeni di irregolarità. Come abbiamo sempre sostenuto non si tratta di impostare azioni straordinarie, propagandistiche, ma di considerare che si muore quotidianamente sul lavoro e che quindi bisogna dare continuità ad una iniziativa di puntuale applicazione delle buone leggi esistenti, di coinvolgimento e di attivazione di tutti gli attori sociali, di formazione già a partire dalla scuole e dalle università. Serve condurre una lotta intransigente contro il lavoro nero e la precarietà. Il PD continuerà a battersi a partire dalla applicazione del testo unico sulla salute e la sicurezza e dalla realizzazione del decreto sugli usuranti entro la fine dell’anno. Per raggiungere questi obiettivi prosegue l’iniziativa delle carovana sul lavoro sicuro promossa insieme all’on. Giuseppe Giulietti e ad Art.21 che vuole non solo ricordare gli eventi più tragici ma portare all’attenzione del Paese il tema della sicurezza e l’attuazione delle leggi”.
Nerozzi: “Il governo attui fino in fondo il Testo unico sulla sicurezza”
“Chiediamo al governo che si passi dalle parole ai fatti. Non si può assistere ogni giorno alla drammatica conta delle morti sul lavoro. L’incidente sulla linea ferroviaria Firenze Prato di questa notte, costato la vita a un ferroviere e il ferimento di altri due operai, e quello che ha coinvolto questa mattina un giovane operaio edile, precipitato da una altezza di otto metri in un cantiere in provincia di Pordenone e che ora versa in gravi condizioni, si aggiungono alla luttuosa lista che in soli due giorni ha visto la morte di sette lavoratori. Attuare fino in fondo le norme del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è ormai una necessità inderogabile a cui il governo non può e non deve più sottrarsi e su questo chiediamo anche alle imprese un impegno preciso, serio e soprattutto celere per incentivare l'osservanza delle norme e la formazione interna. Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori che in queste ore si stanno mobilitando in Toscana e la nostra vicinanza e partecipazione al lutto delle famiglie dei lavoratori coinvolti negli incidenti”. Lo afferma Paolo Nerozzi, vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli incidenti sul lavoro.
S.C. fonte: sito PD nazionale
domenica 5 ottobre 2008
Morti bianche, il giorno più nero
Pubblicato da Adele Pastore alle 10/05/2008 09:03:00 AM
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