mercoledì 23 aprile 2008

IL COOORDINAMENTO PROVINCIALE DEL 21 APRILE

Si è riunita ieri sera, nei locali del Pd di Novara, il coordinamento provinciale per fare il punto della situazione dopo la sconfitta elettorale. La coordinatrice, Paola Turchelli, ha voluto iniziare la sua relazione con un rigraziamento e un augurio di buon lavoro alle due parlamentari elette in provincia, Franca Biondelli (che era presente) ed Elisabetta Rampi, auspicando di poter avere, grazie al loro aiuto, un "filo diretto" tra Roma e la Provincia. Il voto - ha affermato Paola Turchelli -
lascia due eredità: si tratta si di una sconfitta elettorale ma non di una sconfitta politica perché dalle urne esce un Pd forte. Va perciò rigettata qualsiasi tentazione di rimettere in discussione il progetto del Pd e occorre invece darsi da fare per realizzare per le completare le strutture territoriali del partito stesso. Dall'analisi del voto emerge che il Pd ha totalizzato il 4,62% di voti in più sia rispetto alla somma di Ds e Margherita alle elezioni del 2006 sia rispetto alla somma Ds, Margherita e Lista Bresso alle regionali del 2005. Purtroppo in provincia solo in sette comuni i voti dati al Pd hanno superato quelli del Pdl (Ameno, Cerano, Fontaneto, Grignasco, Romagnano, Suno e Terdobbiate). La coordinatrice ha poi concluso la sua relazione elencando tre obiettivi prioritari per il prossimo futuro. Entro la fine di giugno completare l'insediamento e il radicamento dei circoli, dare il via al lavoro della Consulta degli amministratori (che è rimasta inattiva a causa della campagna elettorale che ha assorbito ogni energia) e ritrovare, in provincia, un rapporto profondo con il mondo del lavoro. Infine, non bisogna dimenticare le prossime scadenze elettorali europee, provinciali e amministrative. Dopo la coordinatrice è intervenuto Paolo Cattaneo che ha proposto la convocazione, in tempi brevi, dell'Assemblea degli eletti (alle primarie del 14 ottobre) e il suo allargamento agli amministratori e ai coordinatori dei circoli. I circoli, a loro volta, decideranno quando fare assemblee aperte a tutti i cittadini. Fabio Fazio ha rimarcato come la sconfitta del Pd non corrisponda ad una "fase" europea ma sia un fenomeno tutto italiano che si è manifestato soprattutto con un forte astensionismo che ha penalizzato il centrosinistra (circa un milione e mezzo di cittadini che hanno disertato il voto). Sono poi intervenuti nell'ordine Gabriella Valsesia che ha sottolineato la necessità di non dimenticare l'elettorato cattolico il cui voto si è disperso in tanti rivoli, Salvatore Volpe per il quale non si può disperdere un modo di fare politica di cui il Pd ha dato prova in campagna elettorale e, contemporaneamente, sottolineando la necessità di allargare la sfera della partecipazione. Maurizio Barbero ha sottolineato tre cose assai importanti: cooptare le persone che possono dare un contributo importante di idee e di partecipazione, decidere se e come procurarsi un canale di informazione locale attraverso il quale fare attività politica e, infine, preparare le primarie per le elezioni provinciali evitando di arrivare troppo in prossimità della scadenza elettorale. Mary Ferrari ha sottolineato come la proposta del Pd non sia stata del tutto compresa a causa di un elettorato dall'età media piuttosto elevata; occorre perciò insistere nel presentare in maniera chiara e semplice gli elementi fondamentali del Pd. Augusto Ferrari, invece, ha rimarcato come la Lega non sia soddisfatta dei risultati ottenuti perché sono sfuggite quelle percentuali "lombarde" a cui essa mirava. Le provinciali rappresentano un nodo politico importante: bisognerà affrontarle da soli o ricucire un rapporto locale con la sinistra arcobaleno? Occorrerà poi provvedere a una vera campagna informativa e aprire una scuola che consenta la formazioni della futura classe dirigente del partito. Franca Biondelli ha rimarcato come la situazione composita della coalizione di governo e la congiuntura economica non consentirà a Pdl e Lega di governare per cinque anni. Entro otto o nove mesi i nodi verranno al pettine e occorre perciò lavorare compatti sul territorio per migliorare dei risultati elettorali dimostratisi buoni ma non ancora ottimi. Paolo Maccari ha insistito sull'imortanza delle elezioni europee che rappresentano un vero "tallone d'Achille" della destra (sia per il Pdl sia per la Lega) e rispetto alle quali, invece, il Pd si presenta come l'unico in grado di avanzare proposte serie che possano mettere in difficoltà gli avversari politici. Martinoli ha sottolineato, invece, come non si debba né suddividere in aree interne il partito che deve essere compatto e coeso, né inseguire la Lega perché il Pd è alternativo a quel modo di fare politica. Giuseppe VOlta ha sottolienato come, in realtà, secondo alcuni analisti, ci si trovi inseriti in un ciclo ventennale che favorisce le destre destinato a durare fino al mutamento tecnologico che farà della televisione solo uno dei media in campo e non il principale com'è ancora oggi; in conseguenza di ciò èsarebbe bene concetrare gli sforzi per convincere l'elettorato sul 5 per cento di elettori che risultano determinanti per stabilire i vincitori alle elezioni, riconoscendo la necessità, già sottolineata da Augusto Ferrari, di una campagna di comunicazione mirata a rendere ricoscibile il Pd. Infine, tra gli altri interventi quello di Giuliana Manica ha messo in evidenza la necessità di preparare la scadenza elettorale ormai quasi imminente, insistendo sulla necessità di proporre soluzioni nuove ed originali per i problemi che affliggono i cittadini, non subendo ma anticipando la destra su terreni che non sono della destra ma anche e soprattutto del Pd: sicurezza, sanità etc.

Pubblicato da Roberto Leggero a 22.4.08

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