martedì 7 settembre 2010

Intervento di Mauro Ramoni al Consiglio Comunale

Io non affronterò l’argomento Corte dei Conti, pur così importante. Altri l’hanno fatto e lo faranno. Voglio mettere alla vostra attenzione anche altre considerazioni. Nessuno più di noi è convinto che i servizi per la famiglia e le donne e le strutture per l’infanzia siano una priorità irrinunciabile oggi ed in futuro per spezzare il circolo vizioso “donne a casa e culle vuote” che caratterizza da troppo tempo la nostra società. E specialmente in una Italia, che, per usare parole recenti del Cardinal Bagnasco, va verso un lento suicidio demografico. Vogliamo quindi una città molto più “servizievole” nei confronti delle donne e della maternità anche per mettere un freno all’esodo delle giovani coppie fuori da Arona. E’ un fatto che negli ultimi 15 anni solo nelle regioni nelle quali sono aumentati gli asili nido e le scuole materne, per esempio in Emilia Romagna, è cresciuta tanto la partecipazione femminile al mondo del lavoro quanto anche il tasso di natalità. Avevamo, per esempio, caldeggiato di non accantonare troppo in fretta per Arona il progetto a favore dell’asilo nido comunale, progetto già finanziato per ben due terzi dalla Regione Piemonte. Suggerivamo di studiare a fondo tutte le possibilità, le integrazioni con l’esistente, l’ eventuale accorpamento in un unico complesso od ogni variante del progetto potenzialmente utile, guardando al futuro e non solo allo stretto presente. Con dubbia lungimiranza ci avete risposto che, per le ragioni e per i numeri dell’immediato, in generale bastavano l’esistente e le strutture private compresenti sul territorio. Adesso, in altra fascia d’età, per la scuola materna di via General Chinotto, il Sindaco, subito dopo un avviso di accertamento per infedele dichiarazione, anticipa in fretta e furia in una conferenza stampa la decisione di erogare, e non certo per opere strutturali o per aumentare l’offerta alle famiglie, un contributo extra di € 50.000, in quanto il parroco afferma che se pagasse l’I.C.I dovuta, chiuderebbe la scuola. Ora io laico ho mandato i miei figli al Tre Ponti. La mitica Suor Florinda è fra le persone che hanno meritato davvero a suo tempo il riconoscimento di aronese dell’anno. Ma non trovo affatto giustificabile questa sorta di istantaneo automatismo. Pongo alcune domande all’assessore al bilancio. Si farà così anche con altri soggetti ? Sarà possibile rifiutarsi in futuro ? Più accortezza non avrebbe guastato. Trovo poi molto sgradevoli i termini ultimativi (“o così oppure chiudo l’asilo”) nei quali il parroco pone perentoriamente un problema per il quale immagino che l’amministratore parrocchiale non sia certo esente da responsabilità. E vorrei sapere quali ed in capo a chi siano state tali responsabilità. Un amministratore od un commercialista che abbia indotto in tali, a dire il meno, errori, si cambia o no ? Ne risponde anche solo in parte o provvede subito a tutto il Comune a piè di lista ? Se questa è la vostra interpretazione del concetto di sussidiarietà, lo trovo molto disinvolto, direi capovolto. Con i soldi pubblici ? Richiamerebbe più un bancomat che la sussidiarietà e la responsabilità. L’accertamento poi deriva dal lavoro, non facile né senza costi per il Comune, del suo stesso ufficio tributi, che ne era stato incaricato. Qual è l’importo originario e completo e quale quello ridotto ? Quali sono le scadenze per il pagamento ? Si è verificata la possibilità di un contributo solo parziale del Comune e diluito nel tempo, in concorso per esempio con privati ? Non si trovano 50 aronesi disposti ad aiutare la scuola materna con € 1.000 ciascuno ? Anche qui dentro in Consiglio, invece di correre a pagare a piè di lista con denari pubblici. Se lo farete, io mi offro di essere uno di quelli. Ma lanciare una sottoscrizione dopo le tanto immediate e pubblicizzate promesse sanatorie del Sindaco risulterà certo più difficile. E poi, per un eventuale contributo eccezionale da parte del Comune non esistono possibilità di contropartite anche patrimoniali e, quanto meno, e questo sarebbe davvero il minimo, la concomitante e immediata (non il “si vedrà a settembre..”) remissione della causa, intentata proprio dalla Parrocchia di Mercurago, che blocca da anni i lavori comunali di via Jellamo ?
In effetti poi, a quanto riferiscono gli uffici, l’avviso di accertamento è in mano alla parrocchia dal 25.05.10 e riguarda solo € 9.200 per il 2004 e € 9.119 per il 2005. Termine di pagamento il 24.07.10. Di questo solo si tratta per ora. La cifra è modesta e la scadenza non immediata. Forse le farà piacere, sig Sindaco, sentire il parroco che, a quanto riporta la stampa, dichiara che le saranno grati i 101 bambini e le loro famiglie. E che il bravo Sindaco ha risolto tutto in 2 ore. Ma che bisogno c’era di precipitarsi in poche ore a risolvere tutto, si fa per dire, nell’ennesima conferenza stampa ? Sono soldi pubblici. La sussidiarietà non è un bancomat. E’ indissolubile dal concetto di responsabilità.

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